[A cura di: Cna Impianti]
Sì conferma anche nel 1° semestre 2017 la tendenza, già registrata negli scorsi anni, della crescita del numero delle persone e delle imprese certificate f-gas; il tutto mentre si attende ancora l’emanazione del nuovo decreto presidenziale, che recepirà il regolamento UE 517/14 e manderà in pensione il DPR 43/2012. Ed è una attesa che sta durando un po’ troppo, se è vero che l’Unione Europea ha già aperto una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese proprio per il ritardo nel recepimento del regolamento 517.
Secondo i dati di Ecocerved-Unioncamere, in questa prima metà dell’anno, rispetto al 2016, le imprese certificate sono aumentate di 1.000 unità (da 24.279 a 25.277) ed è cresciuta anche la percentuale del rapporto tra le imprese iscritte al registro f-gas e quelle effettivamente certificate, salita al 49% (era il 29% nel 2014); Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono le regioni con le percentuali più alte.
Trend simili si denotano anche per quanto riguarda le persone in possesso di “patentino f-gas”, passate delle 56.572 dello scorso anno alle 58.873 odierne; in questo caso il rapporto persone iscritte/certificate è più alto (72%) e si mantiene ai livelli del 2016. Ancora una volta, le percentuali migliori si registrano al Nord (Trentino, Friuli, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) con una buona performance anche al centro (Umbria e Lazio).
“I numeri confermano che le imprese si comportano in modo virtuoso – commenta Carmine Battipaglia, presidente nazionale di Cna Installazione Impianti – anche in presenza degli oneri burocratici, economici ed amministrativi che la certificazione f-gas implica. È però necessario che il nuovo decreto che deve emanare il Ministero dell’Ambiente tenga nel debito conto tutte quelle proposte ed osservazioni che le associazioni imprenditoriali del settore, CNA in testa, hanno avanzato per semplificare gli adempimenti delle imprese e ridurre i costi della certificazione”.
Ed al nuovo DPR, che è ancora al Ministero dell’Ambiente e, per essere definitivamente emanato, deve ancora passare per il Consiglio dei Ministri prima di andare alla firma del presidente della Repubblica, dovrà necessariamente seguire, ma non in tempi biblici, un decreto del Ministero della Giustizia che aggiorni e modifichi il D.lgs 26/2013 in materia di sanzioni per chi opera senza la necessaria certificazione nel settore degli f-gas.
“Le imprese rispondono ed è urgente che ora risponda la politica – prosegue Battipaglia – e metta in condizione il nostro sistema imprenditoriale di poter lavorare senza la concorrenza sleale di operatori poco corretti che installano impianti o vendono f-gas senza certificazione. Abbiamo già più volte denunciato questi fenomeni, che specialmente per la vendita di f-gas coinvolgono anche multinazionali piuttosto note, nei confronti dei quali va fatta una seria azione di contrasto pena la perdita di fiducia delle imprese che rispettano la legge nella legge stessa”.