[A cura di: TÜV SÜD] Il Building Information Modeling (BIM) è un metodo di lavoro basato su un modello integrato per generare e gestire tutte le informazioni riguardanti i progetti costruttivi. Tenere sotto controllo queste risorse digitali è un requisito essenziale per una efficace ed efficiente gestione sul lungo termine degli edifici e, in un prossimo futuro, i dati BIM potrebbero essere utilizzati per una manutenzione sempre più efficiente degli impianti.
“Se viene osservato un appropriato livello di standardizzazione, i dati BIM possono costituire la base della gestione dei dati end-to-end, dalle fasi di pianificazione e costruzione a quelle successive relative alla gestione e manutenzione dell’edificio”, afferma Tobias Schmidt, Responsabile Global BIM Center of Competence di TÜV SÜD.
Nella fase di utilizzo effettivo dell’edificio, l’obiettivo è che il modello BIM funga da database completo, standardizzato e affidabile per la gestione assistita da computer (CAFM). Un sistema CAFM elabora tutti i dati più importanti per la funzionalità dell’edificio, facilitando così in modo significativo la gestione di strutture, anche su larga scala. Durante l’integrazione del sistema sono però fondamentali aspetti quali disponibilità, funzionalità e usabilità, requisiti operativi individuali e l’aggiornamento o l’estensione dei sistemi MEP.
TÜV SÜD, per il Building Information Modeling, offre servizi che comprendono il coordinamento BIM tra i progettisti tecnici, e i relativi sotto modelli, e la progettazione, la costruzione e il coordinamento dei modelli MEP (Mechanical and Electrical Plants). La piattaforma Objektbrief di TÜV SÜD, nello specifico, funge da base infrastrutturale per la gestione dei modelli MEP ed offre anche interfacce dati ai sistemi di automazione degli edifici commerciali per supportare schemi di manutenzione predittiva.
I servizi di transazione riducono i rischi nel passaggio delle informazioni. Negli ultimi anni i potenziali rischi connessi alle transazioni immobiliari sono incrementati. I servizi di transazione di TÜV SÜD, che spaziano dalla due diligence classica alle valutazioni immobiliari e alla certificazione di sostenibilità, possono ridurre notevolmente questi rischi proteggendo gli investimenti a lungo termine.
TÜV Italia collabora attivamente con TÜV SÜD Advimo, specializzata in valutazioni immobiliari e TÜV SÜD ImmoWert, che fornisce servizi di consulenza e di audit in accordo agli standard per l’edilizia ecosostenibile quali LEED, DNGB, BNB, HCH e GEFMA 160.
Massimo Pugliese, Business Line Manager Civil Engineering di TÜV Italia sottolinea come: “Anche in Italia l’adozione del BIM è iniziata da parte dei maggiori sviluppatori immobiliari ed in particolare da quei soggetti che posseggono e/o gestiscono un patrimonio immobiliare rilevante. Negli appalti pubblici, inoltre, vi è un progressivo adeguamento dell’utilizzo della tecnologia BIM, e dal 2019 inizierà l’obbligo di utilizzo per la progettazione di opere di importi superiori a 100 milioni di euro fino ad estenderlo a tutte le opere di qualsiasi importo nel 2025”.
Il settore edile italiano mostra da anni staticità, con una contrazione sia degli investimenti che della produzione edilizia. Le cause sono da imputarsi a fattori esterni, come ad esempio la crisi economica i cui effetti stanno prolungandosi. In aggiunta vi sono fattori interni al settore che mettono in luce carenze importanti: progetti che richiedono modifiche a cantiere aperto, costi e tempi spesso non rispettati e prodotti finiti non accompagnati dalle informazioni necessarie per la loro manutenzione.
“Questi sono tutti elementi negativi che la tecnologia BIM, accompagnata da una preventiva verifica del progetto da parte di soggetti terzi come TÜV Italia, dovrebbe rappresentare un positivo strumento di svolta grazie alle soluzioni concrete che propone, anche se di non facile applicazione – aggiunge l’ing. Pugliese –. Gli strumenti informatici e le nuove modalità operative offerti dal BIM richiedono tempi e investimenti rilevanti, ma sulla sua efficacia non ci possono e devono essere dubbi. Non si tratta di soluzioni rivoluzionare, ma di sicura utilità per il miglioramento dei processi della filiera e quindi nella fase di progetto, in quelle costruttive e successivamente in quelle di manutenzione”.