Sarà per lo sviluppo di tecnologie domotiche e di sistemi finalizzati all’accrescimento dell’efficienza energetica. Sarà anche per la possibilità di fruire di detrazioni fiscali. Sta di fatto che in termini di occupati, fatturato e valore della produzione, l’impiantistica si attesta come quantitativamente ad un terzo del totale dell’industria delle costruzioni.
Un dato confortante, che spinge Carmine Battipaglia, presidente Cna Installazione Impianti, a commentare: “È ora che da parte della politica e delle istituzioni a questo settore venga riconosciuto pienamente il ruolo che svolge in termini di creazione di ricchezza e di occupazione. È un settore che, al pari di altri, ha certamente subito la crisi, ma in qualche modo è stato anche capace di gestirla grazie all’evoluzione che in questi ultimi anni hanno avuto determinati segmenti di mercato, quello delle energie rinnovabili innanzitutto, ed alla sostanziale tenuta di quello delle ristrutturazioni”.
I DATI DEL CRESME
Dai dati presentati dal Cresme, autore di un’indagine di settore, si evince che dal 1991 ad oggi il numero medio degli addetti per impresa nel comparto impiantistico è sceso in misura percentualmente quasi irrilevante (dai 3,7 addetti del 1991 ai 3,1 del 2013) rispetto ad altri segmenti produttivi. La stessa evoluzione del numero degli occupati, passati dai 556.000 del 2008 ai 507.000 del 2012 con un calo percentuale di poco meno del 9%, è stata largamente meno negativa di quanto accaduto negli altri settori delle costruzioni in cui l’occupazione è crollata da quasi 1.500.000 di unità del 2008 a poco più di 1.000.000 nel 2012, con un calo di oltre il 28%.
Nel quinquennio 2008-2012 nel settore dell’impiantistica si è rilevato un contenuto decremento di ore lavorate (- 4,6%), di fatturato (- 2,4%), di investimenti (- 3,7%), ma sono aumentati salari (+5,8%) e costo del personale (+ 7,5%). Se confrontiamo questi dati con quelli delle analoghe voci degli altri settori della costruzione (-31% delle ore lavorate, – 35% del fatturato, – 60% degli investimenti, – 20% per salari e costo del personale), ne risulta che il peso dell’impiantistica nel più complessivo settore delle costruzioni è aumentato in termini quantitativi e qualitativi.
LE PROSPETTIVE
“Eco bonus e sconti fiscali per le ristrutturazioni edili, conto energia, conto termico hanno consentito al settore di limitare le perdite – ha illustrato ancora Battipaglia – . È ora opportuna una rivisitazione complessiva degli incentivi portandoli ad un quadro unitario, rendendoli strutturali, con procedure semplificate e soprattutto in grado di dare maggiori certezze a tutti gli attori che sono coinvolti in questa filiera”.
I principali motori del mercato saranno pertanto la riqualificazione del patrimonio esistente e l’innovazione tecnologica; ciò significa una crescita ancor più marcata del settore degli impianti all’interno delle costruzioni. “Ma per cogliere questa opportunità – ha concluso il presidente di Cna Installazione Impianti – è necessaria una crescita del livello di conoscenza e un necessario, continuo, aggiornamento culturale in maniera da vincere la sfida della sempre maggiore qualificazione del tessuto imprenditoriale del settore. Non sono più rinviabili una razionalizzazione e semplificazione della selva di norme che regolamentano il settore che porti alla realizzazione di un testo unico degli impianti ed una più complessiva revisione Dm 37/08 con una contestuale riforma dei requisiti di abilitazione dei responsabili tecnici che puntino sulla formazione continua degli operatori”.