[A cura di: Politecnico di Torino]
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia visse una stagione di grande vivacità nel settore delle costruzioni e delle opere pubbliche: si trattava di ricostruire un Paese che usciva dal conflitto sconfitto, ma con tante energie per intraprendere una ricostruzione che ben presto divenne un vero e proprio boom economico. Una testimonianza di che cosa abbia significato lavorare nel settore dell’ingegneria civile e dell’architettura negli anni del boom nel territorio torinese e piemontese viene dell’archivio professionale dell’ingegner Emilio Clara, donato dalla famiglia al Laboratorio di Storia e Beni culturali del Politecnico di Torino, Dipartimento Interateneo di Scienze Progetto e Politiche del Territorio.
Emilio Clara, attivo a Torino tra il 1950 e il 2006, si laureò al Politecnico di Torino una prima volta nel 1949 in Ingegneria Industriale e dopo pochi anni in Ingegneria Aeronautica. Nel 1950 scelse di intraprendere la libera professione come ingegnere strutturista specializzato nel calcolo del cemento armato. Operando prevalentemente a Torino e provincia, Emilio Clara è stato a suo modo uno dei protagonisti della ricostruzione e dell’espansione edilizia del capoluogo subalpino negli anni del secondo dopoguerra e del miracolo economico, con progetti informati al costante aggiornamento di materiali e tecniche esecutive e al rigoroso rispetto degli standard normativi.
Nel corso della sua attività, durata oltre cinquant’anni, l’ingegner Clara ha ideato e seguito 3.330 progetti, distinti in interventi per civili abitazioni (1626), attività commerciali, aziende agricole, stabilimenti industriali, impianti sportivi e uffici (361), per edifici di istituti religiosi e parrocchie (16), caserme militari (2), edifici scolastici (7), istituti sanitari e socio-assistenziali (12), monumenti funerari (123) e opere di pubblica utilità (11). Una produzione ingente, che ha lasciato una testimonianza effettiva nel tessuto territoriale e che da oggi è a disposizione di studenti e studiosi.