Sono numerose la categorie professionali a vario titolo coinvolte dalla querelle infinita sull’introduzione obbligatoria in ambito nazionale del fascicolo del fabbricato. Tra queste, i periti industriali, la cui commissione appositamente istituita in seno al Consiglio nazionale dei periti industriali ha realizzato la Linea guida intitolate: “Il fascicolo del fabbricato. Per una cultura della prevenzione e della sicurezza integrata”. Obiettivo del documento – integralmente consultabile sul sito internet ufficiale del Cnpi – è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’opportunità di dotarsi di uno strumento fondamentale per una corretta e programmata opera di prevenzione e di manutenzione, nel tempo, di tutti i fabbricati.
“È pensabile acquistare un frigorifero senza il relativo libretto di uso e garanzia? No. Però si continuano a comprare le abitazioni senza sapere nulla di cosa c’è dentro, di quale sia lo stato degli impianti o di cosa sono fatti i muri – esordiscono i periti industriali in una nota stampa che -. Proprio a questa asimmetria informativa cerca di rispondere la nuova Linea guida: un testo che contiene una breve descrizione del fascicolo del fabbricato, dei compiti a cui è chiamato ad assolvere, e del suo ruolo determinante ai fini della prevenzione e perciò della sicurezza”.
Come si legge nell’introduzione, del manuale, “la battaglia dei periti industriali per l’introduzione del fascicolo è iniziata già dalla fine degli anni ’90, quando la commissione edilizia del Cnpi realizzò un prototipo di questo strumento radiografando un edificio storico in provincia di Ragusa. L’obiettivo fu sin da subito uno: mettere a disposizione della collettività un compendio che, al pari di una carta d’identità, permettesse di riunire in un solo documento tutti gli elementi distintivi di un abitazione ai fini di una esaustiva conoscenza e di conseguenza della prevenzione e della sicurezza. Una scelta che prende forma dai numeri: l’Italia è un paese formato per oltre il 50% da edifici storici di cui non si conosce l’esatta consistenza, né lo stato di conservazione dei materiali e per la restante parte da fabbricati più moderni per i quali non esiste uno strumento che illustri tutti i singoli interventi edilizi. Dal nostro punto di vista, la sicurezza un principio ineludibile e qualificante di qualsiasi lavoro. Ma la questione sicurezza quando si parla delle case degli italiani sembra balzare all’attenzione solo in casi di eventi tragici per poi finire di nuovo nell’oblio fino all’episodio successivo”
Di qui la necessità dell’introduzione obbligatoria del fascicolo, che i periti definiscono “un documento tecnico, dinamico, nel quale sono contenute tutte le informazioni relative allo stato di agibilità e di sicurezza di un immobile, sotto il profilo della stabilità, dell’impiantistica, della manutenzione. Queste caratteristiche permettono di avere un quadro conoscitivo completo sullo stato di fatto di un immobile e sui precedenti interventi”.