“Il via libera alla misura sullo split payment concesso da Bruxelles rappresenta un passo indietro rispetto all’attenzione dimostrata negli ultimi anni sul tema della liquidità delle imprese e dei pagamenti della Pubblica Amministrazione”. A dichiararlo è il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, a seguito dell’ok della Commissione Europea in merito alla misura introdotta dal Governo italiano, che comporta il pagamento dell’Iva non più alle imprese, ma all’erario che poi dovrà restituirla.
“Questo meccanismo non tiene conto dei ritardi stratosferici che ci sono già nei pagamenti della pa e nei rimborsi dell’Iva contro i quali, noi come Ance insieme a tutta la filiera, ci stiamo battendo da tempo”. Un motivo in più di preoccupazione, dunque, per il comparto delle costruzioni, già fiaccato dalla crisi del residenziale. In questo senso, secondo Buzzetti, “lo split payment è una misura anti-Pmi: sottrae risorse dovute alle imprese, pari a 1,3 miliardi di euro all’anno solo nelle costruzioni, danneggiando così ulteriormente un settore già fortemente piegato dalla crisi e dal credit crunch”.
Né, secondo il presidente Ance, è attraverso questa misura che si potrà conseguire l’obiettivo di combattere l’evasione: “In questo modo si rischia di far pagare il conto della lotta all’evasione alle migliaia di imprese oneste che dovranno aspettare mesi prima di vedersi rimborsare l’importo dovuto”. Quindi, la stoccata finale: “anche la promessa fatta dal Governo di un’accelerazione dei rimborsi Iva, portandoli nell’arco massimo di un semestre, è un risultato tutto ancora da conseguire, dal momento che oggi avvengono anche dopo un anno. Chiediamo dunque al Governo un rimborso immediato dell’Iva.”