Autonomia fiscale e gestionale dei Comuni, anche in riferimento alla delicata questione della local tax. È stato questo l’oggetto dell’intervento del presidente Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, nel corso della Conferenza Anci-Ifel sulla finanza locale.
Fassino ha dapprima ripercorso le tappe del confronto con il governo, partendo da una considerazione “che è sì politica ma si basa su dati di fatto. Sia la Corte dei Conti, nel suo ultimo Rapporto, che l’Istat hanno certificato quanto noi diciamo da tempo, ovvero che il carico di contribuzione al risanamento chiesto ai Comuni è sproporzionato rispetto a quello chiesto ad altri comparti dello Stato. Se è vero, come è vero che i Comuni rappresentato il 2,3% del debito totale e il 7,6% della spesa è evidente che il problema non siamo noi. E non sono l’Anci e l’Ifel a dirlo ma, appunto, due soggetti terzi come Corte dei Conti e Istat”.
Sempre secondo il presidente dell’associazione dei comuni italiani, “il rapporto di relazione tra Stato e poteri locali, dal 2008 ad oggi è stato fondato su una costante compressione della nostra autonomia: finanziaria, ordinamentale e istituzionale. Questa compressione ha avuto l’effetto di contrarre prima di tutto gli investimenti gravati dal Patto di stabilità, inoltre ha contratto fortemente la spesa corrente portandone i livelli a quelli del 1997. Sempre la corte dei Conti ci ha detto che l’incremento della tassazione locale si è verificato per una scelta dello Stato centrale e non degli enti locali. È un punto di sostanza politica anche perché il sacrificio chiesto a noi non è stato chiesto al più del 90% delle altre amministrazioni statali. Bisogna quindi girare pagina, i Comuni non sono più in grado di tenere e andare avanti con questa strategia”.
Fassino è quindi passato ad analizzare il capitolo local tax: “Il governo la ha annunciata per il 2016. Noi siamo pronti ma la responsabilità deve andare di pari passo con l’autonomia, quindi i Comuni devono essere titolari in esclusiva del nuovo tributo senza compartecipazioni da parte dello Stato. Ci saranno da fare due conti per capire se questo tributo pareggerà il gettito 2013 anche perché, ricordo, il Def già prevede tagli per il prossimo triennio”.