Giorni molto convulsi, quelli appena passati, tra approvazione della legge di Bilancio e “Mes sanitario”, il Parlamento tratta il destino delle future generazioni. In questo contesto il Consiglio dei Ministri nella seduta n. 86 del 23 dicembre 2020, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato un decreto-legge recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi (decreto-legge cosiddetto “milleproroghe”.)
Il decreto Mille proroghe prevede una nuova proroga del blocco degli sfratti. La norma individua la sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili anche ad uso non abitativo fino al 30 giugno 2021 ma, si legge nel testo, «limitatamente ai provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze e ai provvedimenti di rilascio conseguenti all’adozione del decreto di trasferimento di immobili pignorati ed abitati dal debitore e dai suoi familiari».
Questo è quanto riportato nella bozza del decreto Milleproroghe esaminata in Consiglio dei Ministri che, con questa norma, se pur nella versione provvisoria, ha deciso di fermare le procedure esecutive per morosità, sia di affitti abitativi sia commerciali, sia quelle per pignoramento.
La scelta avanzata vede in totale disaccordo il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che ha etichettato il provvedimento come “un atto irresponsabile”. In un suo comunicato precisa: “l’ultima bozza del decreto Milleproroghe contiene il prolungamento sino al 30 giugno 2021 del blocco degli sfratti per morosità, in atto già da quasi un anno Si tratta di una decisione da irresponsabili, che si deve anche a sindacati degli inquilini interessati all’ideologia anziché alla salvaguardia dell’affitto”.
Secondo il presidente di Confedilizia, con questa decisione, si corre il rischio di consolidare ulteriormente delle situazioni di conclamata illegalità già esistenti. “In sostanza, si fa carta straccia delle decisioni dei giudici che hanno stabilito – spesso dopo anni e anni di contenzioso – di restituire ai proprietari i loro immobili e si legittimano situazioni di illegalità consolidate”.
A farne le spese sono solo i proprietari degli immobili, a cui è stato comunque richiesto il pagamento delle tasse sulla casa. “Il tutto, senza alcun risarcimento per le vittime di questa vera e propria requisizione (ma per monopattini et similia i soldi si trovano) e dopo aver chiesto loro persino di pagare l’Imu”.
Di tutt’altro avviso sono le associazioni degli inquilini: SUNIA, SICET, UNIAT ed Unione Inquilini che salutano positivamente “la proroga prevista nella bozza del DL Milleproroghe, facendo leva sulla grave crisi sanitaria, economica e sociale in cui non bisogna esasperare i conflitti”. In un comunicato congiunto inoltre precisano che “è ideologica la ricerca del conflitto, non certo la presa d’atto che nella tragedia il paese vive. Occorre uno sforzo per attenuare e non accendere ulteriormente il disagio e la tensione sociale. Nessuno ha vinto, ma con la ripresa degli sfratti avrebbero perso ragionevolezza e buon senso”.
In questo contesto di opinioni contrapposte, ci pare opportuno riportare anche le affermazioni di Silvia Spronelli, CEO di Solo Affitti S.p.A, che riferendosi al recente provvedimento Decreto Ristori, ha precisato che quest’ultimo, se pur ha previsto uno sconto sugli affitti e blocco degli sfratti, non contiene nessuna agevolazione sull’IMU.
Silvia Spronelli, sottolinea come il mancato pagamento dei canoni di locazione da parte degli affittuari ricada completamente sulle spalle del proprietario di casa, che, nonostante il mancato incasso, dovrà pagare per intero l’IMU. “Crediamo che, alla luce dei nuovi provvedimenti e del mutato scenario del mercato immobiliare, sia necessario prevedere all’interno della legge di stabilità un irrobustimento dei fondi per il sostegno agli inquilini in vista della fine del blocco sfratti. In questo senso, il buon funzionamento del canone concordato può aiutare gli inquilini a sostenere i canoni di locazione, ed è quindi opportuno che le associazioni di categoria aggiornino i valori velocemente.Non bisogna, però, ignorare la situazione dei proprietari di immobili, che avevano investito nell’acquisto di case e appartamenti, e ora si ritrovano talvolta non solo a non avere più una rendita, ma a doverci pagare comunque le imposte. Sarebbe, pertanto, opportuno introdurre garanzie ulteriori anche per questa categoria, almeno in questa fase.
Un provvedimento che va ad aggiungersi al blocco degli sfratti, che va ad interessare anche quegli inquilini morosi che avevano ricevuto l’ingiunzione ben prima dell’inizio della pandemia. Prendere una casa in affitto, dunque, potrebbe rivelarsi ancora più vantaggioso per il prossimo anno, grazie a questi strumenti che si sommano ad un generale calo del prezzo medio degli affitti del 7,5%, come evidenziato dai dati di Solo Affitti S.p.A.