A maggio, l’apertura di nuove partite Iva è risultato in aumento del
9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. A renderlo noto è il
dipartimento delle Finanze, che pone l’accento anche su una curiosità:
analizzando infatti i dati per settore produttivo, emerge sì che il maggior
numero di richieste è arrivato dal commercio (21,3% del totale), ma pure che
l’aumento più significativo viene dall’agricoltura (+104,8%); e
quest’incremento sarebbe dovuto, in parte, alle novità relative all’Imu sui
terreni agricoli, che prevedono agevolazioni per gli imprenditori professionali
del settore.
Scendono, invece, tra le altre, le partite Iva relative ad attività
professionali, tra le quali quelle che gravitano intorno al settore della casa.
A livello territoriale, il Sud, con il 40,7% delle nuove aperture,
supera il Nord (38%) e il Centro (21,1%). Tra le persone fisiche, ad aprire le nuove
partite Iva sono soprattutto gli uomini (62,1%) e i giovani fino ai 35 anni
(42,4%), mentre, nel confronto tra maggio 2015 e maggio 2014, spicca
l’incremento nelle fasce di età più alte, come quella degli
ultrasessantacinquenni, che ha fatto segnare addirittura un +140%, frutto,
anche in questo caso, delle novità Imu sui terreni agricoli.
Sul totale, 11.708 soggetti hanno aderito al nuovo regime forfetario
(circa il 24,3% delle nuove aperture), mentre in 891 hanno scelto il regime
fiscale di vantaggio, aderendo alla possibilità di opzione tra i due regimi
prevista del decreto “milleproroghe” (Dl 192/2014) per l’anno in corso, visto
che, da gennaio 2016, resterà in vigore solo il regime forfetario.