C’è chi si è trovato con bollette passate da 300 a quasi 800 euro, chi le ha viste raddoppiare e chi addirittura triplicare. Colpa del caro energia?
Non solo. Per centinaia e centinaia di utenti, spesso si è trattato di un cambio unilaterale del contratto con la società fornitrice del gas, che ha deciso di aumentare il prezzo al metro cubo. L’esempio, condiviso purtroppo da tantissime famiglie del territorio in cui opera Estra Energia, è semplice: dal concordato costo fisso di 0,70 al metro cubo si è passati a 2,65, secondo le quotazioni del libero mercato con inice Pfort.
E ciò nonostante le modifiche unilaterali di contratto siano espressamente vietate da un intervento normativo del governo Draghi, in vigore fino al prossimo 30 aprile.
La società sotto accusa è appunto Estra Energia, con valanghe di segnalazioni, proteste ed esposti perlopiù portati avanti dalle associazioni di consumatori. In Toscana le provincie più colpite sono Arezzo, Prato, Firenze e Siena.
Il caso è scoppiato a gennaio ed è andato avanti nelle settimane e nei mesi in maniera sempre più pesante, almeno a vedere le richieste di aiuto arrivate a Federconsumatori Toscana: in un mese più di 350 segnalazioni solo alla loro associazione, fra email, telefonate, reclami allo sportello.
In pratica gli utenti, di fronte a bollette stratosferiche, si sono accorti che non era solo un generico rincaro del gas di cui tanto si parla, quanto piuttosto di una ricontrattazione a loro insaputa sul prezzo al consumatore.
Del resto, chi è che va ogni volta a controllare tutti i numerini riportati in fattura? Pochi, però quando il bollettino da pagare schizza di centinaia di euro, qualche campanello d’allarme scatta. E infatti l’inghippo c’era.
“Sono davvero tanti i casi per fatture particolarmente onerose – spiega il presidente di Federconsumatori Toscana Luca D’Onofrio –. E a seguito di queste segnalazioni abbiamo riscontrato che in molti casi Estra, nell’arco del 2022 aveva modificato unilateralmente il contratto, passando dal prezzo fisso a quello variabile, applicando l’indice Pfort, che calcola trimestralmente il prezzo del gas in base al mercato virtuale olandese”.
Verificato ciò, l’associazione di consumatori ha inviato reclami formali a Estra, avanzando richieste di risarcimento dove risultava evidente la modifica di contratto: “Abbiamo già avuto un incontro con la società – prosegue D’Onofrio – e abbiamo proposto di restituire ai clienti la differenza fra l’indice Psv, applicato dall’Autorità dell’energia da ottobre 2022 in Italia, e l’indice Pfort. Ed è evidente che la differenza è molto alta”.
Ma non solo. Visto che Estra Energia è ampiamente partecipata da enti pubblici, ora Federconsumatori fra pressing anche sui Comuni: “Accettare subito questi rimborsi sarebbe un bel messaggio per un’azienda pubblica, che oltretutto ha radici nella nostra Regione – conclude il presidente –. Per questo solleciteremo i sindaci, affinché si assumano le loro responsabilità”.
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